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La biologia del suolo: il mondo nascosto sotto i nostri piedi

Foto di Sippakorn Yamkasikorn

Le pratiche di permacultura possano alterare, influenzare e modificare tutte le relazioni tra i microrganismi del suolo. La Dr.ssa Elaine Ingham ha trascorso la sua vita studiando le creature nel suolo e il modo in cui sono in grado di modificare la produzione agricola. Il suolo è estremamente collegato alla vita stessa, poichè su ogni superficie vegetale, sia sopra che sotto terra esiste una complessa rete di organismi viventi.

[…]

Il disturbo del suolo

Ogni forma di disturbo del suolo ha un impatto sugli organismi che ci vivono e può essere addirittura letale per molti di loro. Ma…cos’è un disturbo? Ogni volta che il suolo viene mescolato, mosso, rivoltato o se viene aggiunto qualcosa di estraneo al sistema, questo è un disturbo. Che sia giusto o sbagliato dipende dal proprio personale punto di vista.

Ad esempio, un disturbo che uccide molti degli organismi che bloccano la germinazione dei semi delle infestanti è una buona cosa, dal punto di vista delle infestanti. Ma dal punto di vista dell’agricoltore, questo disturbo può essere considerato negativo, perchè le infestanti possono prosperare.

Ogni disturbo può portare esattamente a ciò che vogliamo o può spazzare via ogni nostro sforzo nel migliorare le cose. Si tratta solo di punti di vista, giusto? 

 
La strada verso le malattie

Un suolo costantemente disturbato, in cui gli organismi benefici non hanno modo di sopravvivere, in breve tempo si trasformerà in terra impoverita. Le infestanti, le malattie e gli insetti dannosi adorano questa codizione più di ogni altro essere vivente. La soluzione per eliminare infestanti, malattie e insetti dannosi è semplice: rimettere a posto ciò che è stato distrutto.

Tutti i più grandi problemi di ogni agricoltore possono essere risolti in modo semplice, lavorando…con la vita! Ovviamente si deve trattare di forme di vita benefiche. La selezione di microrganismi utili e la riduzione del disturbo sono due fattori fondamentali per creare condizioni rigenerative, che si oppongono alla proliferazione di malattie, infestazioni, parassiti e infestanti.

Nel suolo (non nella terra), le piante richiedono il giusto equilibrio di batteri, funghi, protozoi, nematodi, microartropodi, lombrichi o enchitreidi, ragni e macroartropodi. Cercare su Google queste creature e conoscerle in dettaglio può essere molto utile per capire il complesso ecosistema che abbiamo sotto i nostri piedi. Ecco una breve introduzione per iniziare.

Decompositori

Batteri

Questi microrganismi possono avere forma rotonda (cocchi) o a bacchetta (bacilli) e avere dimensioni da 1 micrometro (un milionesimo di metro) fino a 5-8 micrometri. Si possono accorpare a formare colonie in vari modi: catene, grappoli o piramidi. Formano patine adesive che gli consentono di rimanere attaccati alle loro fonti di cibo.

I batteri che causano malattie (i “cattivi”) richiedono condizioni di ossigeno ridotto, o condizioni anaerobiche, perché possano superare in quantità gli organismi benefici. Se l’ossigeno può diffondersi nel suolo, gli organismi aerobici possono prevalere, perché i loro enzimi funzionano meglio quando c’è abbondanza di ossigeno e gli organismi patogeni perdono.

Molti batteri che causano malattie hanno un aspetto molto diverso dai batteri aerobici benefici e quindi sono buoni indicatori della possibile presenza di altri batteri che causano malattie che non hanno forme distinguibili. Spirella (forma a cavatappi rigida che gira), spirocheta (sinuoso come un serpente) e vibrio (a forma di virgola) sono batteri con un aspetto unico, che segnalano un suolo non sano.

Funghi

I funghi benefici crescono come filamenti o sottilissime radichette, chiamati ife. In generale, i funghi benefici hanno un diametro ampio (più largo di 3 micrometri), sono colorati (marrone, rosso, giallo, rosa, viola, oro, marrone, nero) e hanno setti (le pareti trasversali interne che dividono le ife in cellule separate) uniformemente distanziati.

I funghi benefici richiedono condizioni aerobiche per prosperare, mentre i funghi non benefici, che sono per lo più lieviti e oomiceti che causano malattie, sono competitivi solo quando l’ossigeno è basso. I funghi che causano malattie sono di diametro stretto, chiari e non hanno setti uniformemente distanziati. I funghi benefici utilizzano risorse alimentari più complesse rispetto ai batteri, quindi quando si ha bisogno di selezionare una maggiore biomassa fungina nel suolo, dovrebbero essere aggiunti al compost, al suolo o al terriccio per vasi materiali legnosi, ricchi di cellulosa lignina, terpeni e tannini.

Predatori

Protozoi

Tutti i protozoi mangiano i batteri, in rari casi si nutrono di alghe o possono mangiarsi l’un l’altro. In condizioni aerobiche sono due i tipi di protozoi che crescono meglio: flagellati e amebe. I ciliati sono protozoi che prosperano in condizioni di ossigeno ridotto e quindi sono indicatori di organismi patogeni in crescita e condizioni che danneggiano le piante.

Poiché la concentrazione di nutrienti nei batteri è molto maggiore rispetto ai protozoi, quando questi si nutrono, i nutrienti in eccesso derivati dalla biomassa batterica verranno rilasciati in forme assimilabili dalle piante.

Nematodi

I nematodi possono avere abitudini alimentari molto diverse. Ne esistono specializzati ad alimentarsi su batteri o su funghi, altri sono predatori che si nutrono di altri nematodi e ne esistono anche alcuni che si nutrono di radici. Questi ultimi sono naturalmente quelli che disturbano le piante.

I nematodi benefici contribuiscono alla nutrizione delle piante rilasciando i nutrienti in eccesso nei corpi delle loro prede in forme disponibili per la pianta. Di solito i diversi tipi di nematodi sono identificati dalla struttura delle parti della bocca.

Microartropodi, lombrichi e macroartropodi

I microartropodi mangiano principalmente funghi e rilasciano sostanze nutritive disponibili per le piante. Gli artropodi di maggiori dimensioni (macroartropodi) generalmente mangiano microartropodi più piccoli, e poiché le concentrazioni di nutrienti sono le stesse negli artropodi più grandi rispetto ai microartropodi, non c’è rilascio di nutrienti disponibili per le piante in questa interazione.

Tutti questi organismi più grandi contribuiscono a formare più grandi spazi porosi nel terreno, che sono di fondamentale importanza nel mantenere l’acqua nel terreno e per mantenere la giusta quantità di ossigeno. I lavoratori di grandi dimensioni sono necessari per un terreno sano, proprio come batteri e funghi, che si concentrano su strutture di dimensioni più ridotte. 


Lavorando con molti agricoltori, nel corso degli anni ho spesso avviato studi scientifici per documentare il processo di conversione dalla “terra” al suolo, o dall’agricoltura convenzionale a quella biologica. Da quello che ho visto, se i coltivatori capiscono che la componente fondamentale del suolo è la vita e che il modo più semplice per ricostituire la vita è fare un buon compost.

In un compost di qualità possono svilupparsi tutti gli organismi necessari quindi, in sei mesi o meno, l’intera azienda agricola può essere convertita a questo approccio biologico. Se gli agricoltori non vogliono davvero cambiare i loro modi, semplicemente non possono capire che la vita del suolo è ciò che deve essere nutrito, quindi in poco tempo tornano nuovamente al sistema di gestione chimico.

[…]

Articolo originale su: https://permaculturemag.org/2016/10/biological-permaculture/ 
 


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